Lingua. Tipologie di staccato.

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E’ la tecnica più diffusa per l’attacco del suono. Le varietà di questo tipo di attacco sono innumerevoli, per tecnica di esecuzione e, di conseguenza, per il risultato esecutivo.

Vorrei invitarvi a riflettere e a sperimentare le mie indicazioni:

Il movimento deve limitarsi quasi esclusivamente alla sola estremità; in tal modo la lingua conserva la sua mobilità ed agilità, ma anche la sua forza. Non solo: in questo modo, evitiamo contrazioni nella gola, alterazioni del volume della cavità orale e… risparmiamo energia! Al contrario, muovere tutta la lingua rende lo staccato grossolano e pesante, causa contrazioni muscolari, instabilità nell’imboccatura.

Dove va a colpire la punta della lingua? Le mie indicazioni a questo proposito sono abbastanza semplici, almeno ad esporle: dietro l’arcata dentale superiore per le note più acute e, progressivamente, più indietro, verso la volta palatale, man mano che si procede verso il registro grave.

Con la lingua noi possiamo pronunciare diverse consonanti: “d”, “l”, “n”, “r”, “t”. Ad ognuna di esse corrisponde uno staccato diverso, ossia modi differenti di attaccare il suono.

“d”: con questa consonante noi otteniamo un attacco del suono morbido ma allo stesso tempo consistente, ben adatto per un détache sonoro e pieno di energia; generalmente è associato ad un timbro del suono piuttosto scuro.

“l”: ora la lingua si limita ad “accarezzare” il palato o l’arcata dentale; ne risulta uno staccato trasparente, quasi impercettibile, ideale per una frase legata, pp, con i suoni appena pronunciati. È come, per un pianista, suonare con il pedale destro imprimendo però ai singoli suoni leggerissimi impulsi con le dita.

“n”: abbastanza simile allo staccato precedente, ma con i suoni più separati tra di loro; meno agile ma levigato nella pronuncia, dà al suono un carattere leggermente nasale.

“r”: con questo tipo di attacco, possiamo eseguire successioni rapidissime di note in “legato-staccato”. Simile a quello ottenuto con “l”, è più nitido nella pronuncia e più brillante nella resa sonora.

“t”: è la tecnica più usata, per alcuni addirittura l’unica prodotta per mezzo della lingua. Senza dubbio conferisce precisione assoluta all’attacco del suono, oltre che scatto e consistenza dinamica. Ma c’è un rischio: quello di usare la lingua per “lanciare” l’aria nello strumento e non già per “interrompere” momentaneamente il flusso della colonna d’aria.

Flute pill: “Tipologie di staccato” (ITA)

in Italian

Flute pill: “Types of staccato” (ENG)

in English
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